L'Impero Romano svolse un ruolo importante nella vita economica e politica dei popoli della penisola di Crimea a partire dalla metà del I secolo a.C. [1] L'arbitro era una peculiare figura che deteneva il potere romano a Tauride, nominato per far fronte alla tradizionale rivalità tra la città di Chersoneso Taurica e il regno del Bosforo. Il culmine della presenza romana nella regione fu l'istituzione del protettorato di Tauride sulla città di Cheroseno , tradizionalmente più filo-romana, e l'intervento attivo negli affari interni del regno cliente del Bosforo. L'intervento romano fu prevalentemente di carattere commerciale e militare, ma non fu seguito dall'arrivo di colonizzatori dall'Italia, quindi non portò alla latinizzazione della popolazione della penisola. Di conseguenza, il quadro linguistico e demografico della Crimea non subì cambiamenti significativi: la popolazione ellenica si mantenne sulle coste della penisola, sulle montagne vivevano i tauri, i nomadi periodicamente invadevano le steppe settentrionali.
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